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Cossolo scrive alle Commissioni: preoccupato per il Ddl concorrenza

Farmacia Redazione DottNet | 21/06/2017 18:51

La nota di Federfarma riguarda soprattutto l'ingresso del capitale nella proprietà

Dopo il nostro allarme sulle conseguenze che potrebbe avere il Ddl concorrenza per le farmacie, arriva la nota del neopresidente di Federfarma, Marco Cossolo, che ha inviato una lettera ai presidenti ed a tutti i componenti della VI Commissione Finanze e X Commissione Attività produttive della Camera.

Il Disegno di legge per il mercato e la concorrenza desta "le preoccupazioni dei titolari di farmacia in merito alle disposizioni riguardanti l'ingresso del capitale nella proprietà delle farmacie", spiega Cossolo nella missiva. "Si tratta – aggiunge Cossolo - di una novità che avrà un impatto estremamente rilevante sull'attività della farmacia, cambiandone l'impostazione di fondo da struttura di proprietà di un professionista, direttamente responsabile dal punto di vista deontologico e gestionale del proprio operato, a struttura di proprietà di un soggetto economico in cui operano esclusivamente farmacisti dipendenti, peraltro in modo subordinato alle direttive commerciali della proprietà".

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Il Senato, prosegue, "tenendo conto del rischio che le catene di farmacie di proprietà del capitale possano assumere una posizione dominante e condizionare, quindi, il mercato, ha introdotto un limite del 20% del numero di farmacie che, a livello regionale, possono essere di proprietà di un unico soggetto. Se l'intento è sicuramente apprezzabile, tale limite appare insufficiente ad evitare la costituzione di posizioni dominanti che potrebbero avere effetti negativi sulla possibilità di scelta da parte del cittadino".

Pertanto, è la richiesta indirizzata alle commissioni, "qualora esistano ancora spazi per introdurre modifiche al testo del DDL, Vi invito a valutare la possibilità di ridurre il limite percentuale del 20% delle farmacie di proprietà di un unico soggetto a livello regionale, in modo da rendere meno dirompente l'impatto delle catene commerciali sul territorio". Un altro elemento di garanzia, "che potrebbe essere valutato - conclude - è l'inserimento dell'obbligo della presenza di una percentuale di farmacisti all'interno della compagine sociale delle società di capitale".

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